giovedì 28 dicembre 2017

Art by Nermin Kamisoglu









La vita è una buia scucitura,
E solo da un filo dorato
Sono segnati i moti dell’anima.
Ora balza attraverso il baratro,
Ora precipita direttamente nell’abisso.

Di tutto il ricco destino purpureo
Di broccato rimane
Il solo risvolto sospeso nel buio
Sopra di noi – con piccoli nodi
Insensati d’oro.

Elena Andreevna Švarc

sabato 23 dicembre 2017

Art by Gigi Chessa










Mi ha assalito un’acre nostalgia,
come la gente d’una vecchia foto che vorrebbe
tornare con chi la guarda, nella buona luce della lampada.

In questa casa, penso a come l’amore
in amicizia muta nella chimica
della nostra vita, e all’amicizia che ci rasserena
vicini alla morte.
E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita
che piú non sperano di tessersi in altro ordito.

Giungono dal deserto voci impenetrabili.
Polvere che profetizza polvere. Passa un aereo e ci chiude
sotto la lampo di un grosso sacco di destino.

E il ricordo di un viso amato di ragazza
trascorre per la valle, come quest’autobus notturno: molti
finestrini illuminati, molto viso di lei.

Yehuda Amichai: "Il tempo"

lunedì 18 dicembre 2017

Art by Eduard Ansen-Hofmann (1820 – 1904, Dutch)













Il periodo che va dalla prima settimana di novembre alla fine dei gennaio, con la vigilia di Natale come punto meridiano, ecco – fate conto – la stagione in cui la felicità è di turno, ecco il tempo, a parer mio, ch’essa entra in sala col vassoio del tè; poiché – non ne ridano le persone che hanno i nervi ottusi per natura o intorpiditi dal vino e insensibili a uno stimolo così raffinato – il tè sarà sempre la bevanda favorita dagli intellettuali.


Thomas De Quincey: "Le confessioni di un mangiatore d’oppio"

venerdì 15 dicembre 2017

Art by Michelle Torrez










Lo sguardo spoglia
lo sguardo ricama dolcezza
lo sguardo parla
ammalia, penetra 
urla silenziosamente.
Lo sguardo 
nemico del pudore
nemico della verità
tutto può
tutto colora
tutto nasconde.
Lo sguardo allontana
lo sguardo sogna
desidera, sfiora sorrisi
sfiora i sensi
osa e ragiona.
Lo sguardo
onesto e sincero
brutale e disonesto
tutto può
tutto colora.
Lo sguardo ingenuo
realista e sognatore
si poggia sempre
su fiori profumati
dolce oasi per cuori ammaliati
dolce miele per gli amanti
giovani innamorati
lotta contro gli inganni
si estranea dalla vita
reclama falsi applausi
si nutre di sorrisi
dirige ombre con inchini
notte e giorno
sono il suo contorno.

Giacomo Scimonelli

martedì 12 dicembre 2017

Art by Vie Dunn-Harr











O voi ne 'l meriggio tranquille verdissime linfe
tra le schiance, tra' giunchi, tra le fiorenti canne,
deflue; sfavillanti in tremule linee di argento
lunge, da presso come smeraldi, a 'l sole,
date a 'l mio distico il mite fruscio e la pace
de 'l verde! voi 'l riflesso de' pioppi bianchi
date!...
Sta su 'l vertice fulvo de 'l monte il castello diruto
e, bieco falco, guarda ne la convalle;
mira de la spietata aridezza de 'l vertice questi
d'aria di piante d'acque giulivi amori.
Che la bufera ti strappi, o albergo maligno di gufi,
vana minaccia, spettro di medioevo!
A te, ecco, io mostro i miei bianchi sanissimi denti
giocondamente in risa, io golïardo novo,
io che qui sotto l'ombre de' salci, sommerso ne l'erba,
fantastico di Lalla bianca tra la verdura,
fantastico di greggi lascive pe' i pascoli, quali
vedeva a' fonti scendere Teocrito,
mentre la mia musa mollissimamente si culla
su un letto di foglie tenere in mezzo a 'l fiume.
Ozi d'Arcadia. Pispigliano l'erbe d'intorno
con ondeggiare vasto a l'aure, e li alberi.
Io sento a pena fluire le gelide linfe
e dileguare languido l'esametro
teocriteo ne 'l cielo di perla, ché a li occhi si fonde
il paesaggio, verde ne 'l sonno sfuma...

Gabriele D'Annunzio
Art by Valery Vetshteyn








Estranea m’è la lana rugginosa della chioma
E quasi ostile l’ubbidienza del muscolo nel braccio

Ma com’è familiare e devota
La torsione del tuo collo vicino
A me appartiene anche
La freccia degli uccelli migratori
Nel tuo occhio nuvoloso
Scoccata cosí sicura nella mia mente che scoppia
A rapirmi il sangue fiottante

Come adattata alle mie mani
La tenera curva della tua spina dorsale
Le tue ali appena visibili
Fatte di vanni di uccelli infranti
E il tuo corpo plasmato di neve

Yvan Goll: “Erba di sogno”