Art by Jenny Saville, 1970 inglese membro del Young British Artists
”NON SONO CONTRO L’ARTE CONCETTUALE. NON PENSO CHE LA PITTURA DEBBA ESSERE RIVALUTATA. L’ARTE RISPECCHIA LA VITA, E LE NOSTRE VITE SONO PIENE DI ALGORITMI, COSÌ MOLTE PERSONE VOGLIONO FARE ARTE COME SE FOSSE UN ALGORITMO. MA IL MIO LINGUAGGIO È LA PITTURA, E LA PITTURA È L’OPPOSTO. C’È QUALCOSA DI PRIMITIVO IN ESSA. IL BISOGNO DI FARE SEGNI È INNATO. È PER QUESTO CHE QUANDO SI È BAMBINI SI SCARABOCCHIA.”
Non è che l’ombra del silenzio
questa parola che irrompe
e sgorga necessaria come tutto il bene
che in questo momento è compiuto
nel basso della terra
e si misura ad altezza d’uomo.Le coste hanno luce
di rami spezzati
e gli schiocchi del mare
mordono il fiato al vento.
Risale a fatica l’orizzonte
col senso di noi offerti
in sacrificio alla creazione.
Fammela bella l’anima e radiosa
che poi si salta, si cambia quota.Ora mi siedo e scrivo
da dentro questa fonte mai sazia
dove a volte il silenzio ha la meglio
ma di nuovo mi feconda la vita
mi seduce la scrittura
concupiscente e casta.
È qui senza stagione
con fede forse
spiraglio di cauta ragione
e addenta il tempo
come addentano il mare i pontili
o sta come le cose
nella quiete dei ripostigli.Parlami che cigola la notte
sotto i passi di chi veglia
e sogna terre emerse
e orizzonti capovolti al senso
e iguana immobili al sole
cortecce di carne ammansite
in ere lontane
mentre ora un tempo incredulo
avanza nel corpo dei folli.
Lucianna Argentino
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