Art by Salvatore Grillo
La bellezza deve essere posa e gesto ma senza esaurirsi in questi, anzi traendone linfa per essere.
Era il mese di giugno, il sole del mattino spuntava dalle nuvole e Alain percorreva lentamente una via di Parigi. Osservava le ragazze, che mettevano tutte in mostra l’ombelico tra i pantaloni a vita molto bassa e la maglietta molto corta. Era affascinato: affascinato e persino turbato: come se il loro potere di seduzione non fosse più concentrato nelle cosce, nelle natiche o nel seno, ma in quel buchetto tondo situato al centro del corpo. La cosa lo fece riflettere: Se un uomo (o un’epoca) vede il centro della seduzione femminile nelle cosce, come descrivere e definire la pecularietà di tale orientamento erotico? Improvvisò una risposta: la lunghezza delle cosce è l’immagine metaforica del cammino, lungo e affascinante (per questo le cosce devono essere lunghe), che conduce alla realizzazione erotica; infatti, si disse Alain, anche in pieno coito la lunghezza delle cosce conferisce alla donna la magia romantica dell’inaccessibilità. Se un uomo (o un’epoca) vede il centro della seduzione femminile nelle natiche, come descrivere o definire la peculiarità di tale orientamento erotico? Improvvisò una risposta: brutalità; allegria; il cammino più breve verso il traguardo; traguardo tanto più eccitante perchè duplice. Se un uomo (o un’epoca) vede il centro della seduzione femminile nel seno, come descrivere e definire la peculiarità di tale orientamento erotico? Improvvisò una risposta: santificazione della donna; la Vergine Maria che allatta Gesù; il sesso maschile inginocchiato davanti alla nobile missione del sesso femminile. Ma come definire l’erotismo di un uomo (o di un’epoca) che vede la seduzione femminile concentrata al centro del corpo, nell’ombelico?
Milan Kundera: "La festa dell’insignificanza"